Pezzi di me pt.10042
Ci siamo compañeros, è arrivato quel momento.
Ci ho pensato tanto se scrivere questa Laugh Tale o no.
Ma un inno alla redenzione e alla vita non può essere fermato.
Da dove inizio?
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La cara vecchia zona.
Come al solito ci troviamo in “piazza nuova” a giocare con gli amichetti. Una colata di cemento, le due basi in gomma di canestri da basket mai installati come porte, corsa, degrado, amore e tanta fantasia.
Sul lato della piazza, seduti sulle panchine, il gruppo dei grandi di zona, intenti a fare avanti e indietro dal chioschetto, a scambiarsi cose con la velocità di un croupier. Mani esperte che trattano velocemente carte, e bustine.
E occhi che scrutavano tutto, noi ragazzetti compresi. Ci hanno insegnato tanto.
Anche cosa non volere.
Poi il 2006, “l’ultima Grande Retata”, così come viene chiamata. Nemmeno fosse l’Ultimo Impero.
Compaiono “nuovi” volti, ma sono scomparse vecchie facce. In ogni caso, sempre di gente di zona si parla.
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“e quindi l’ho presa sul personale”
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Ma solo perché non abbiamo “i soldi” non posso andare con i miei amici al ristorante? O in viaggio con la mia -ipotetica- ragazza? … E fare un regalo a mamma e papà? Non posso offrire il pranzo a chi voglio bene??? Cavolo oramai ho 16 anni, lavoro con papà da più di due anni, sono grande ormai!! Con 50 (cinquanta) euro in più sai quante cose posso fare 🤤 🤤 🤤
Eh… e come faccio? … Com’è che li facevano i soldi i grandi? …
Rubare esula da me stesso e da ciò che papà mi ha insegnato. Poi è grazie a lui se ho due spicci, lavorando in pizzeria (la cara vecchia pizze) mi sta insegnando la vita attraverso due mestieri e andando 5 giorni riesco a farmi quei 50 euro che tanto desidero 🤤 🤤 🤤
Però iniziano a non bastarmi più… Più o meno, la mia “paghetta” – maledetti Ricchi – andando a lavorare da pa’ è di circa 160 euro al mese. E a me piace fare serata, stare con i miei amici, mio fratello, mia sorella… è divertente fare serata eheheh. Soprattutto se esco da lavoro alle 22.30-23! Che me ne frega se il giorno dopo vado a scuola, eddai me lo merito! Vado a lavoro, vado bene a scuola, non ho materie sotto, sì faccio come dico io, non sono mai in classe ma almeno il 6 lo porto in tutte le materie, è quello l’importante, no? Prof e mamma, A CASAAAA 🎉🎉🎉
Sì però… A 16 anni nessuno mi prende a lavorare. Ma poi che sbatta, lavoro già. E vado a scuola.
Il periodo in ospedale mi ha insegnato il valore del tempo. Non voglio perderlo. … Il periodo in ospedale ahahahah sembra così lontano, invece era quattro mesi fa, che storia il cervello.
Com’è che li facevano i soldi velocemente i grandi?
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“Oh Ste… Sai con chi ero adesso al telefono…? Con gli sbirri”
“Dai Chri che cazzo dici”
“Te lo giuro, mi hanno chiamato loro adesso! Mi hanno detto di presentarmi in caserma perché devono chiedermi delle cose… ma mi hanno detto di non preoccuparmi, anzi… mi hanno chiesto di te subito dopo”
“Come di me”
“Eh… sì… mi hanno detto se possiamo andare insieme venerdì alle 15”
“Ma io sono all’università, come faccio a venire, sai che faccio 8-18, è già il secondo anno! Anche se esco in pausa pranzo non ho nemmeno il tempo di mangiare, ci metto più di un’ora coi mezzi a tornare in zona!”
“Mi hanno detto di chiamarli al numero che mi ha contattato se ci sono problemi…”
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Che storie…
Mi hanno tenuto più di un’ora… alla fine è stato l’interrogatorio che mi aspettavo, e che mi hanno insegnato ad affrontare… L’avevo già capito quando li ho richiamati a vuoto per spostare “l’appuntamento”, erano stati fin troppo gentili, appuntamento di sto cazzo…
Sono quasi le 17 direi che è ora di pranzare, adesso che riesco… Per fortuna ho la pizza che non riuscivo a mangiare ieri sera.
“Oh Chri, a te 10 minuti hanno tenuto, già hai finito!!”
“Eh sì, mi hanno chiesto due cose, mi hanno fatto qualche domanda e qualcosa in più. Che avevo tanto da dire?
Ma tu invece qua dentro la caserma devi mangiare la pizza? E tu, pa’, non gli dici niente??”
“ahahahah avevo fame che ti devo dire. Comunque dai passo da casa, ci vediamo in pizze più tardi!”
Che storie…
Non ho più a che fare con Stegiallo (nome di fantasia) da 6 mesi ormai, eppure dopo che gli sono entrati in casa hanno voluto me…
Se ci ripenso mi fa ancora male il cuore, io gli volevo bene a prescindere dagli interessi che avevamo insieme, lo vedevo come un fratello maggiore visti i 4 anni in più, come mio fratello di sangue. Forse proprio per questo sono stato la persona su cui ha sfogato una serie di malesseri, inconsapevolmente consapevole che io potessi capire, in fondo al mio cuore, quel suo sfogo e quella sua rabbia. È stato giusto prendere ognuno la propria strada… (anni dopo ci siamo incontrati di nuovo, è stato bello come quando eravamo ragazzetti).
Adesso ho appena finito l’interrogatorio, lascia scendere tutte queste emozioni, sensazioni, pensieri… Pensa a cosa hai salvato, non a cosa hai perso.
C’è un motivo per cui hai smesso, no?
Certo, non per i soldi. Ti ricordi quanto facevi? 1kg di QUELLA WIZZY 🤤 lo prendevamo, quando andava male, a 6.2 e lo rivendevo, quando andava male, a 8. 1,800 euro in quanti minuti? 10 minuti compreso di siga? … Tanto gli ultimi passaggi non avevo più voglia di farli sotto il kilo. Avevo i miei fedeli acquirenti, e poi … dai … per un etto? Davvero?? 300/400 euro scarsi??? Con tutti i rischi che mi devo prendere, ma sei matto?
È vero che i rischi li avevo quasi azzerati. Il deposito non era mio ma avevo le chiavi, il punto d’incontro proprio lì attaccato, l’erba la pagavo quanto il grossista, neanche un bilancino in casa mia, nemmeno una pellicola. Tutto perfetto per fortuna e casualità degli eventi, un bacio dalla dea bendata. E che fai, te ne privi? Eh, magari…
Però dai… Da questo punto di vista posso solo ringraziare. L’uni e i libri non si sono pagati da soli, i biglietti del pullman, i vestiti, il telefono, l’aria che ho respirato tantomeno. E le esperienze che ho fatto con Manu? Chi starebbe per così tanti anni con una persona se il viaggio più lungo che può fare è fino a Moncalieri. Bah… il nostro amore mi sta insegnando altro, ma mi sono comunque potuto pagare la vita.
E poi… è stato tutto così facile. Tutti facevano qualcosa in zona, era fin troppo facile. Tutti sapevano tutto, sbirri compresi. E tutti facevano qualcosa, sbirri compresi. Quante volte ci hanno visto alle panche, agli omini-che-fumano (avete presente l’omino stilizzato bianco dipinto per terra che indica la via pedonale? Ecco, di lato alla piazza nuova gli hanno aggiunto una zars, per segnalare che quella era la zona fumatori). Per talento o maledizione che sia, ho sempre conosciuto gente che avesse bisogno, e gente che avesse. A questo punto prendo io per tutti e divido, paghiamo tutti meno, e magari mi avanza qualcosa.
Alla fine, per non avere problemi, bastava dividere merce e soldi con gli sbirri, no? Almeno, così hanno bevuto i miei occhi.
Almeno all’inizio è così, finché non prendi consapevolezza. Consapevolezza che tutti quei soldi non puoi farli in così poco tempo, che non puoi in 10 minuti senza fatica fare più incasso di un mese di lavoro in pizzeria.
Consapevolezza di ciò che hai, ma soprattutto di ciò che puoi perdere. Consapevolezza della realtà, del fatto che se è normale in zona, non vuol dire che lo sia in una vita equilibrata, costruttiva e consapevole. Consapevolezza che solo la volontà, l’impegno, la calma, la costanza e la pazienza siano la merce necessaria per ottenere tutti i doni che meritiamo, compresa l’energia denaro.
C’è un motivo per cui hai smesso…
Lei è il primo, l’assoluto. Lei la ami più di qualsiasi quantità di “soldi” possibile. Lei è la cosa più di valore che hai. Se ti prendono, l’hai persa. È questo quello che vuoi?
E poi, hai te stesso da salvaguardare. Ti piace l’università, ti piace la sanità. Hai le tue idee e le tue volontà, aiutare il prossimo è ciò che più ti traina. Se ti prendono, come fai a lavorare con la fedina sporca. Poi senti dentro questo fuoco che ti spinge, lo vuoi davvero bruciare così?
Per la prima volta in vita tua, hai qualcosa da perdere. Sei davvero disposto a perdere Lei per due spicci? O per fare il tipo di zona, ma sei matto?
C’è un motivo per cui hai smesso.
Ne hai combinate tante dai, ci possiamo fermare qua ahahahah
Ti ricordi quando con Gocciole (nome di fantasia) andavamo all’ex Moi a prendere “l’etto marcio” da Clifford, il tipo di colore enorme e balbuziente? “Two-Two-Two point eighty-five, two pooint eighty-five” era il prezzo. Chissà perchè proprio 2.85… quei 0.05 mi hanno sempre turbato. Però vabbè, la rivendevamo a 6 e tutto quello che dovevamo fare era uscire da scuola (la parte più “rischiosa” perché sarei dovuto essere in classe), attraversare la strada, fumare una zars lasciata in offerta da Clifford mentre andava a prendere l’etto, riattraversare la strada e beccare nei bagni della scuola il tipo a cui lasciarla. Easy.
E invece le storie di zona? Te le ricordi? Quella che ha lasciato il figlio di 6 anni in pegno ai creditori? E quel ragazzino che ha iniziato a vendere le pietre a 12 anni al posto del padre in carcere, ti ricordi quanto è cambiato in un anno? Ah, e la prima volta che hai visto puntare il pezzo? E la prima volta che te l’hanno puntato? Era un latitante, chi mai ti avrebbe ritrovato? E la gente che è scomparsa?
Eeeeh, che storie… Beata gioventù…
Ma con Fresh ce lo siamo detti anni fa che saremo usciti da sta merda.
C’è un motivo per cui ho smesso!
Guarda quante fortune hai avuto! Hai avuto gli esempi, gli insegnamenti, i giusti incontri e le possibilità per sbocciare. Dal diamante non nasce niente, ricordi? Porta a casa ciò che la strada ti ha insegnato, ma lascia andare ciò che la scuola ti ha insegnato a non volere. La conoscenza rende liberi, mamma te lo dice da sempre.
C’è il motivo…
Lei è quello che più desidero, lei mi fa essere me stesso nella mia totalità anche quando sono vuoto. Se continuo la perdo.
Sulla bilancia della vita, possono davvero essere messi sugli stessi piatti i soldi e l’amore?
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“Ste, sei tu?”
“Si mamma, sono passato al volo a casa a farmi una doccia che poi vado a lavoro”
“Com’è andata dai Carabinieri? Stai bene? Che ti hanno chiesto? Papà è passato?”
“Tranquilla mamma tutto bene non cercavano me, mi hanno chiesto di Stegiallo. Scusami ma ho bisogno di una doccia al volo, poi ti racconto tutto🫂”