Peperonata

Oooohh che palle… Com’è che diceva quel cantante umanoide? “Ci son cascato di nuovo … Oh sì sì…”
Mi è esploso di nuovo il cervello. Ah-ah-ah Sir JJ, ti credi simpatico a ridermi in faccia? Solo perchè per te è “strano” che il mio cervello esploda e poi debba ca*arne i pezzi e riattaccarli? … … … Sì, è divertente, sei contento? … [Sì *U*]
Sei proprio un bambino.

Comunque sai cosa mi viene da pensare?

*guarda in alto, con una strana aria triste, non da lui*

Quanto sia inutile categorizzare, normalizzare. Come si fa a pensare che possa esistere qualcosa di “normale”? Chi decide che cosa sia “normale”? Che cosa significa la parola “normale”?
Ma ancora di più, come si fa a pensare che la cosa “normale” sia quella giusta?
È un po’ come quando si parla del concetto di verità: chi può dire che una cosa sia “vera”? La soggettività e la logica personale giocano un ruolo fondamentale nel concetto di verità. Guarda le diverse religioni, ognuna porta il proprio concetto di “verità”, ma chi ha ragione? Chi dice la vera verità?
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Cosa JJ? Scusami, ho capito bene? Hai detto che, secondo te, la verità non esiste? Scusami ma devo ancora espellere un orecchio eheheh.

Comunque mi trovi d’accordo, penso che la libertà sia l’espressione più bella e profonda dell’essere umano. Le sue forme sono varie e molteplici, e l’essere umano è degno di esperire quelle che vuole, quelle che la propria Volontà liberamente sceglie di percorrere.
Grazie alle esperienze di vita, ognuno forma il proprio concetto di verità, quello che liberamente si è costruito. Quello che lo fa stare bene e vivere serenamente, senza essere distruttivo per gli altri e per se stesso. Vivendo semplicemente ciò che si ha davvero voglia di Essere.

Purtroppo, nel mondo degli uomini la libertà non è vista di buon occhio. Quando pensi liberamente e vivi come la tua anima ti consiglia di fare, vieni visto come diverso, non normale. Con tutte le conseguenze del caso, a livello personale e sociale. Non puoi fare parte del gruppo se sei diverso, meriti l’emarginazione e la derisione, la solitudine e la tristezza.
Sicuramente ti sarai chiesto il perché di questo comportamento, e ti sarai dato anche delle risposte; ma ti chiedo, Sir JJ, ti sei mai chiesto il perché di questo pensiero? Da dove arriva il pensiero epistemico per cui quella persona da deridere sia sicuramente “diversa”? Chi ha deciso e detto che quelle caratteristiche rendano una persona “diversa”? E perché tutto questo viene interiorizzato dalle persone come “verità assoluta”?
Il comportamento è semplicemente l’espressione fisica di ciò che viene pensato, ne è una conseguenza logica e lineare. Analizzare il comportamento e non la materia pensante è come curare un sintomo e non la malattia. Prima o poi il sintomo ritornerà. Hai visto il razzismo? E l’omofobia?



Ciao a tutti, scusate l’intromissione, sono Sir JJ. Moldy è andato un attimo via a sciacquarsi la faccia, era appena scoppiato a piangere… L’ho abbracciato, non sapevo perché stesse piangendo, e nell’orecchio mi ha sussurrato che ha subito diversi atti di discriminazione e aggressione per le sue caratteristiche personali e per ciò che gli piace, soprattutto fino al periodo di scuola, poco prima che ci conoscessimo…
Non lo sapevo, io e lui siamo amici da anni e ci prendiamo sempre in giro a vicenda, è il nostro modo di dimostrarci il nostro bene. Solo lui può dirmi quelle parole, lo so che scherza, mi ha dimostrato negli anni di essere più di un amico, un fratello su cui poter sempre contare.
Non so davvero cosa dire, nessun essere umano merita la sofferenza, tutti meritiamo di costruire giorno per giorno la nostra serenità.

Oh, eccolo che arriva. Come? Devi dire altro?

 

Ciao JJ grazie, scusate tutti per questo inconveniente, mi dispiace ma non sono riuscito a trattenermi.

Il mio mondo funziona esattamente come il vostro. Prima parlavo anche del mio vissuto, per quello l’emozione mi ha sopraffatto.

Ho chiesto a Sir JJ di anticiparvi questa mia esperienza perché c’è una cosa che ci tenevo a dire, ed il tempo stringe: quello che ho vissuto mi ha fatto soffrire, stare male, sono stato picchiato e vessato solamente perché non ero come gli altri, senza che gli altri capissero che il concetto di “altri” non lo sapeva nessuno, nemmeno chi ci impone questo concetto.
Però, a mente lucida, mi viene facile capire come gli ostacoli della vita mi abbiano portato ad essere la persona che sono. E mi piace la persona che sono. Mi sono costruito giorno dopo giorno, con impegno e dedizione per cercare di essere ciò che Io pensavo fosse giusto essere. E ora sono qui, a ridere di ciò che mi faceva piangere.
Per questo adesso chi mi conosce nel profondo, come JJ, si stupisce di questa cosa.

Oramai sono libero.
Oramai sono Io.

 

È solo che la digerisco malamente, la sofferenza. È come mangiare la peperonata a colazione. E a pranzo? Topi morti?

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