Presenza

Si, sono di nuovo lì.
Solo.

O meglio, in compagnia di Solitudine. Questa figura ammaliante che si presenta ogni qual volta vengo a contatto con l’assenza. Non riesco a resistere al suo richiamo. Ne vengo posseduto. Mi prende così tanto dentro che la sua mancanza mi crea dipendenza, come con le droghe. Le crisi di astinenza che mi provoca fanno ballare ogni mio connettore nervoso. Come una folle danza in cui l’unico risultato è la perversione dell’anima.
Mi toglie il respiro come un pugno nello stomaco, ma mi accarezza dolcemente come una madre.
Mi toglie la vita, ma con un soffio mi fa volare.
Mi toglie la presenza degli altri, ma mi fa stare bene con me stesso.

Come in tutte le cose della vita, anche Solitudine è due facce della stessa medaglia. Seguendo il principio della scopa posso anche capirne i meccanismi, ma alla fine di tutto io sto bene con lei.
Certo è impegnativo gestirla, a volte strilla come un neonato che ha fame ed altre volte è dolce come il pane con la Nutella. Altre volte grida come un muto ed è tenera come una roccia.

Grazie a lei ho capito che il mondo è basato su come lo guardi, riflette ciò che noi emettiamo.
Come la luce con la materia. Gli uomini riescono a vedere gli oggetti perché la luce sbatte sulle cose e torna indietro; se non ci fosse questa Resistenza da parte della materia non si potrebbe vedere il mondo.
Allo stesso modo, i nostri occhi sono una sorgente di energia che sbatte contro il mondo e ci torna indietro con le caratteristiche della nostra emissione.
Fai del male e torna del male, fai del bene e torna del bene. In altri modi ed in altre forme, ma ciò che fai è ciò che ricevi.
Grazie a ciò è facilmente intuibile come male e bene non esistano realmente, ma sia il modo umano di categorizzare azioni costruttive ed azioni distruttive, dal punto di vista del giudice e del giudicato.
È come mettere la salsa su un buon piatto: l’ordine delle cose mette in tavola il più sfizioso, gustoso ed abbondante piatto preferito di chiunque su questa Terra, poi l’essere umano lo condisce con la salsa del libero arbitrio. Buoni i gamberi con la salsa cocktail, forse un po’ meno la cioccolata con la salsa all’aglio. Ma nonostante l’arguto accostamento culinario, qualsiasi chef trova sempre il proprio cliente fisso.
De gustibus non disputandum est.

Soprattutto quando si riesce ad essere se stessi.

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